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mercoledì 16 marzo 2011

Trinità d'Agultu e Vignola: la chiesa.


Parlare della chiesa di Trinità d'Agultu (comune Trinità d'Agultu e Vignola) significa narrare le origini del paese dove si trova la cappella: fu costruita intorno al 1730, al centro di un'ampia campagna, con poche famiglie residenti, e molti banditi che invadevano la zona di quando in quando.
La leggenda narra che proprio i banditi ebbero l'idea di costruire una chiesetta nella zona, per poter chiedere asilo nel luogo sacro, secondo l'allora legge del Regno di Sardegna, che prevedeva immunità a chi chiedeva asilo nei luoghi di culto, e anche le famiglie del luogo avrebbero potuto godere dell'opera sacra per riunirsi in preghiera.
Si narra sempre che i banditi trafugarono una statua lignea dall'Ermitage de la Trinitè, in Corsica, vicino a Bonifacio, e la portarono in Sardegna dove cercarono di trasportarla lontano dalla costa per trovare il luogo dove edificare la chiesa, e giunsero in un luogo chiamato Agultu, dove si fermarono per riposare qualche ora; poi, accingendosi di nuovo a partire, non riuscirono a sollevare la statua. Riuniti d'urgenza, i capibanda giunsero alla conclusione che la Trinità avesse deciso il punto dove stabilirsi, e in quel luogo fabbricarono la chiesa, dandole il nome di Santissima Trinità, che diede origine al borgo, unito poi ad Augustus, nome dell'antico villaggio romano esistente in origine nel territorio.
Nel 1813 fu istituita parrocchia rurale da Monsignor Stanislao Paradiso, che aveva l'intento di riunire in un nucleo stabile i pastori che vivevano nelle vicinanze.
La chiesetta colpisce per la sua semplicità, costruita con il granito blu locale, con il campanile posto sul lato sinistro a fianco dell'abside. Entrandovi si sente l'intimità del luogo, con le nicchie per i santi che invogliano alla preghiera e al raccoglimento. L'abside, sopraelevata, contiene l'altare dove si erge, maestosa ed umile, la statua trafugata della Santissima Trinità.

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